Molto spesso si tende erroneamente a pensare che un’atleta professionista sia frutto soltanto di grandi abilità fisiche motorie perfezionate e continuamente stimolate tramite gli allenamenti; in realtà, tale ragionamento risulta essere limitato, in quanto non tiene in considerazione dell’importanza di altre abilità fisiche che risultano essere altrettanto fondamentali per poter raggiungere risultati apprezzabili nell’ambito sportivo: tra queste vi è la vista, intesa non soltanto nel senso stretto del termine ma come integrazione di tutte le abilità visive.
Da sempre la capacità di orientarsi nello spazio e di rispondere a stimoli esterni è fondamentale per l’uomo e, la vista, rappresenta un senso di particolare importanza in quanto circa l’80% delle informazioni che raccogliamo dal nostro ambiente derivano proprio da essa (rif: Celani, B. (2005). L’esplorazione e la locomozione nel bambino non vedente: l’importanza della permanenza oggettuale. In: Tiflologia per l’Integrazione, 15 (1), 1320. ) (Stella, G. (2000). Sviluppo cognitivo. Udine: Bruno Mondadori). Per questo motivo i sistemi sensoriali e, primo fra tutti il sistema visivo, hanno sviluppato meccanismi altamente complessi, atti all’integrazione d’informazioni provenienti da molteplici fonti.
Una visione efficiente, espressa dal possesso e dall’integrazione di tutte le abilità visive è, ad esempio, molto importante nella prestazione sportiva. La visione e l’azione nello sport sono infatti correlate al bisogno dell’atleta di percepire le relazioni spaziotemporali dell’ambiente, in modo da svolgere un’azione motoria con successo. Al fianco di prestazioni fisiche adeguate, l’attività sportiva richiede azioni rapide e decisive che scaturiscono da una serie di valutazioni delle dinamiche di gioco. Per la comprensione di ciò che accade durante una competizione è necessario avere la capacità di acquisire il maggior numero di informazioni, il più velocemente possibile, per poterle analizzare al meglio.
L’informazione visiva nello sport è perciò cruciale per guidare l’azione; gli atleti usano le informazioni visive in maniera sempre più efficiente al crescere delle loro prestazioni sportive e,quindi, eventuali difficoltà o carenze a livello di abilità visive di base e d’integrazione superiore possono rappresentare fattori di limitazione della prestazione sportiva.
L’atleta deve compiere velocemente e in modo coordinato varie e complesse azioni, riadeguando in continuazione i propri comportamenti neuromuscolari. Sono proprio le immagini raccolte dagli occhi a fornire al cervello la maggior parte delle informazioni che fanno da substrato alle specifiche azioni effettuate con le braccia, le gambe, il capo e il busto.
A seconda del tipo di sport che viene preso in considerazione, ci sono aspetti della funzione visiva che assumono maggiore o minore importanza (tabella n.1).
Abilità percettiva dominante | Attività sportiva implicata |
Acuità visiva dinamica, motilità oculare, accomodazioneconvergenza, percezione periferica del movimento nel campo visivo, acuità periferica, stereopsi (percezione della profondità). | Sport collettivi, calcio, sport di racchetta, sport di plen air,sport meccanici (motociclismo) |
Percezione della velocità del propriospostamento | Corse, ciclismo |
Percezione della velocità, direzione e posizione del proprio corpo (visione periferica),senso della posizione, aumento percezione equilibrio | Sport acrobatici, sport di combattimento |
Individuazione dell’orizzontalità | Nuoto |
Aumento del campo visivo | Sport collettivi di grande terreno (calcio) e sport an plen air di grande spazio (vela) |
Per poter potenziare al massimo le performance atleticosportive è necessario allenare e specializzare gli aspetti della funzione visiva particolarmente più utili per lo sport praticato. E’ limitativo e scorretto considerare lo sport come un’ attività puramente fisica. Lo sport è essenzialmente un insieme di attività visuomotorie in grado di coinvolgere le forme più evolute della percezione e della psiche. L’allenamento visivo è il segreto del successo. La riabilitazione visiva è la fusione inscindibile di due mondi: l’aspetto visivo del percepire e del crescere e l’aspetto sportivo dell’agire, di superare se stessi e gli altri your-pass.com.
Il “training visivo”, pur non essendo considerato “cura sanitaria” e non trovando così spazio nei livelli esistenziali di assistenza (LEA) appartiene comunque alla “sfera del benessere”; ciò permette all’ortottista e all’oculista di accogliere le richieste da parte del paziente di implementazione delle abilità visive necessarie per espletare al meglio una particolare attività lavorativa o sportiva costruendo ad hoc un percorso di allenamento che partendo dalle abilità possedute porti a sviluppare quelle prioritarie per l’attività target ma avendo sempre cura di armonizzare le relazioni tra le singole abilità visive che concorrono nella visione (rif: Drago D., Guida alla professione dell’ortottista, Città del Sole Edizioni, 2009).
Scritto da:
Stefania Palmieri